martedì, giugno 05, 2007

Attenzione alle parole chiave più a rischio!!!

Dove si nascondono i malware? Le pagine web dedicate al porno rimangono senza dubbio le più a rischio, ma la rete è piena di molti altri siti ancora più pericolosi, dai quali l’internauta dovrebbe prudentemente tenersi a debita distanza. Sono numerose anche le parole chiave a rischio che nulla hanno a che vedere con i contenuti per adulti. Proprio alle parole chiave utilizzate dagli internauti nelle loro ricerche è dedicato un elenco stilato da McAfee nel tentativo di individuare i termini prediletti dai malintenzionati per diffondere i codici malvagi in rete. I test eseguiti dalla società di sicurezza riguardano il rapporto tra le parole in questione e l’incidenza di spyware, virus, exploit, spamming, eccesso di pop-up o legami diretti con altri siti rischiosi. McAfee ha creato una scala di rischio attribuendo un colore ad ogni parola chiave: il rosso identifica un alto livello di pericolo, il giallo un livello medio e il verde indica invece termini sicuri.
In vetta alla classifica c’è il termine BearShare, che nel 46 per cento dei casi conduce a qualche grana. Ma sono molto pericolosi anche altri termini legati all’industria del file sharing musicale, che è coinvolta nel 19 per cento dei casi con episodi di scarsa sicurezza, contro uno scarno 9 per cento dei siti porno. Altre parole proibite sono LimeWire e Kazaa, mentre la keyword screensaver attrae 42 volte su cento i professionisti delle truffe. Altra categoria rischiosa riguarda i gadget tecnologici, con espressioni come ipod nano o mp3 music downloads: il 23,3 per cento dei risultati di questa categoria porta infatti a siti rossi o gialli. Insomma, evidentemente chi ha cattive intenzioni sa bene dove annidarsi per scovare gli utenti e a volte si insinua nei vocaboli e nei temi più curiosi. Per esempio è una combinazione esplosiva – in quanto a rischio – l’accoppiata Brad Pitt e Jennifer Anniston, mentre, misteri del web, non è altrettanto temerario digitare i nomi della coppia Pitt-Jolie.
Qualche buona notizia va comunque segnalata: per esempio, in termini assoluti, la percentuale dei siti a rischio è in calo dell’1 per cento e i siti “cattivi” presenti nelle pagine promozionali dei motori hanno subito un calo dell’1,5 per cento. Lo studio McAfee ha preso in esame ben 2.300 parole chiave d’uso comune, utilizzando la tecnologia Site Advisor. Le ricerche più sicure in assoluto sono su Aol.

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