domenica, gennaio 21, 2007

Pensioni. Damiano: non innalzeremo età

In tema di pensioni il governo non intende né innalzare l’età né fare cassa. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Cesare Damiano ospite della trasmissione «Domenica in», sottolineando però che se non si interverrà sulla previdenza, dal primo gennaio del 2008 entrerà in vigore lo scalone previsto dalla riforma Maroni, che innalzerà l’età per le pensioni di anzianità da 57 a 60 anni con 35 di contributi. «La storia dell’innalzamento dell’età deve finire - ha spiegato Damiano - non l’alzeremo. Non voglio mettere le mani nelle tasche degli italiani». «L'età è già stata alzata dal precedente governo - ha osservato - . Io vorrei scendere sotto questa soglia, consentire alle persone di andare un po’ prima. Soprattutto a chi fa lavori usuranti». Damiano, inoltre, ha ricordato che sul tappeto non c’è soltanto il tema delle pensioni, ma anche quello degli ammortizzatori sociali.
e poi...
CAPEZZONE: «GRAVE PASSO INDIETRO» - «Le dichiarazioni rese oggi dal ministro del lavoro Damiano configurano un ulteriore grave arretramento», ha commentato Daniele Capezzone (Radicali Italiani), presidente della commissione attività produttive della Camera. «Solo una seria riforma delle pensioni, e quindi anche un innalzamento dell'età pensionabile consentirebbe di avere le risorse per realizzare in Italia un vero sistema di welfare, e l'introduzione di ammortizzatori sociali degni di questo nome. Ma i diktat sindacali stanno già avendo effetto, e il Ministro arretra. Nuova sconfitta per chi vuole le riforme?».

ps:adesso, come si può dire "consentirebbe di avere le risorse per realizzare in Italia un vero sistema di welfare(è un sistema di norme con il quale lo stato cerca di eliminare le diseguaglianze sociali ed economiche fra i cittadini)"togliendo il lavoro ai giovani e facendoci lavorare dopo i 60 anni?

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